L'AUDIOVISIONE DI MICHEL CHION

9/4/20112 min read

L'Audiovisione - suono e immagine nel cinema è il libro pubblicato in Italia da Lindau nel 2001, l'originale francese pubblicato dalle Edizioni Nathan è del 1990.

Si tratta del libro definitivo sulla teoria e sulla storia dei rapporti tra suono e immagine nel cinema, e nella multimedialità in generale, i cui contenuti sono esposti con rigore logico ed espressivo, e in cui l'intera questione viene finalmente trattata sul versante tecnico-linguistico; si noti che in precedenza, i contributi da più parti

non hanno fatto che trattare l'argomento in termini poco scientifici, piuttosto lirici, come se il suono rispetto al film non meritasse altro. (rif. 1)

Il libro di Michel Chion, compositore di musica concreta ed elettroacustica oltre che critico e teorico, fa anzitutto il punto sul linguaggio tecnico da adottare e con cui gli argomenti sono trattati, a partire dalla stessa "audio-visione", espressione con cui si fa riferimento al mezzo tecnologico, al dispositivo nell'ambito del quale diversi linguaggi e sistemi concorrono, e di cui si prende in esame il rapporto, la dialettica, in tal caso tra il sonoro e il visivo.

Sin dalle prime pagine la trattazione è interconnessa con il discorso della "sensibilizzazione culturale nei confronti del suono e della rappresentazione sonora" (rif. 2), alla luce del fatto che il ruolo della teoria del suono nelle teorie del cinema e il ruolo del suono nel cinema corrispondono: nell'uno come nell'altro caso il versante tecnico-linguistico è stato, volutamente o no, subordinato a quello della "frattura che il suono avrebbe prodotto all'interno di un continuum" (rif. 3) cinematografico, in relazione alla problematica stantia che l'avvento del sonoro ha comportato nel lontano 1928.

Chion localizza storicamente, oltre che linguisticamente, l'intera problematica, percorrendo i versanti discorsivo e riflessivo, per cui suono e immagine risultano essere con tutta evidenza due medium, due linguaggi e sistemi distinti che instaurano tra di loro un rapporto dialettico, producendo anche ma non esclusivamente consonanze - come nel cinema della maggiornaza, il cinema di maniera, che ha le sue origini nel classicismo hollywoodiano e nel cinema della trasparenza -; ovvero producendo soprattutto scarti, differenze, scambi e rivolgimenti, i quali agiscono con più o meno determinazione nell'ottica tecnico-estetica ai fini della resa di un film e di un'opera multimediale, come accade a diverso titolo nel cinema della non trasparenza di tutti i tempi, altrimenti detto d'autore.

Si tratta del libro indispensabile che chiunque si interessi di teoria e storia del cinema e di multimedialità, nonché del rapporto tra audio e immagine e di suono prodotto con le tecnologie non può permettersi di tralasciare e che anzi va studiato nel dettaglio. [R. Daniele]

Riferimenti:

1. G. Rondolino, Cinema e Musica. Breve storia della musica cinematografica, Utet libreria, Torino, 1991. Il testo può essere considerato un punto di partenza per un approfondimento storico-teorico sistematico.

2. R. Daniele, Ascenseur pour l'échafaud, Il luogo della musica nell'audiovisione. Milan0, RDM, 2011.

3. M. Chion, L’audio-vision. Son et image au cinéma, Paris, Editions Nathan; tr. it. L’audiovisione, suono e immagine nel cinema, Torino, Lindau, 2001.